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Epilessia

2019 Set 10  –  Le dinorfine sono peptidi oppioidi che derivano dal processamento del precursore preprodinorfina (pDyn l’acronimo inglese). Agiscono attivando recettori kappa (KOR) post-sinaptici e modulando l’eccitabilità dei neuroni. In pazienti epilettici e in modelli animali di epilessia del lobo temporale mediale (mTLE), i livelli di dinorfine risultano inferiori rispetto ai soggetti sani, non sufficienti ad impedire la propagazione di un attacco epilettico una volta rilasciate al suo insorgere. Un nuovo studio preliminare ha verificato in modelli animali di mTLE la fattibilità e gli effetti della trasduzione mediante vettore virale adeno-associato (AAV) di pDyn umana in neuroni dell’ippocampo, sede del focus epilettico. Con questo disegno sperimentale si ipotizza di potenziare la via endogena che porta al rilascio di dinorfine e minimizzare gli eventi avversi già noti con l’uso farmacologico degli agonisti dei KOR. Segue un riepilogo dei principali risultati pubblicati da Christoph Schwarzer (Medical University of Innsbruck, Austria) e collaboratori:
1) Nel modello di topo di mTLE indotta da acido kainico, l’infusione del costrutto AAV‐pDyn ha portato a una riduzione graduale e significativa delle scariche focali ippocampali osservate in un periodo di 3 mesi, oltre alla soppressione entro una settimana degli attacchi secondari generalizzati. Questi risultati sono stati approfonditi in vivo usando antagonisti dei KOR. 2) Sono state analizzate anche le capacità di apprendimento e memoria spaziale di questi topi: il trattamento con AAV‐pDyn ha portato a risultati confrontabili con i soggetti sani in due test con il Barnes maze. 3) Un trend consolidato di riduzione delle scariche epilettiche è stato osservato inoltre in un modello distinto di ratto, fino a 4 mesi dopo l’infusione nell’ippocampo di AAV-pDyn.
Questa tecnica di terapia genica promette di essere compatibile con trattamenti farmacologici, e si attendono ricerche pre-cliniche solide che ne confermino le potenzialità e la sicurezza. Da replicare ed estendere, in particolare, anche gli esperimenti relativi all’applicazione di dinorfina A e B su fettine ippocampali ottenute direttamente da pazienti sottoposti a resezione chirurgica del tessuto epilettico, come riportato in via preliminare nell’articolo in oggetto.

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