2018 Lug 31 – La stimolazione transcranica con ultrasuoni focalizzati guidata da imaging a risonanza magnetica è passata dalla sperimentazione in modelli animali a quella clinica, allo scopo di aumentare la permeabilità della barriera emato-encefalica e consentire il passaggio di agenti terapeutici dal circolo sanguigno ad aree selezionate del sistema nervoso centrale. La tecnica permette un intervento non invasivo di alta precisione – assistito in tempo reale da imaging, monitoraggio delle emissioni acustiche e termometria – in combinazione con l’infusione endovenosa di microbolle che potenziano gli effetti meccanici della stimolazione. Sono stati pubblicati i risultati del primo studio clinico pilota (fase I) completato presso il Sunnybrook Health Sciences Centre di Toronto, Canada, su 5 malati di Alzheimer ad uno stadio precoce o moderato della malattia, con l’obiettivo di testare sicurezza e fattibilità della procedura su un numero esiguo di partecipanti e operando per precauzione sulla corteccia del lobo frontale destro. Lo stimolo è stato settato a bassa frequenza (220 kHz) e potenza media di 4.5 W – pari al 50% di quella necessaria a generare cavitazione – con un’energia inferiore all’1% di quella richiesta in termoablazione. L’aumento della permeabilità della barriera emato-encefalica è stato transitorio (di durata inferiore a 24 ore, come mostrato in risonanza magnetica) e ripetibile dopo un mese su un volume focale doppio in 4 pazienti su 5. I controlli effettuati a 24 ore dagli interventi non hanno evidenziato avversità (in due pazienti, una immediata ipointensità si è risolta), né sono emerse variazioni dopo 7 giorni nei livelli di beta-amiloide o in test psicometrici eseguiti fino a 2 mesi dopo il secondo intervento. A settembre inizia la fase II della sperimentazione.
2019 Set 27 – Dallo stesso Centro di Ricerca i risultati del primo studio clinico pilota su 4 malati di sclerosi laterale amiotrofica.
Articolo originale (2018) | Articolo originale (2019)